FAQ esame Assistente Sociale Albo A/B

FAQ – Esame di Stato Assistente Sociale (Albo A e Albo B)

Aggiornato al 29 agosto 2025 • Fonti ufficiali linkate nelle singole risposte
1) Quali sono i requisiti per accedere all’Esame di Stato (Albo A e Albo B)?

Per la Sezione A: laurea magistrale LM-87 o equipollente. Per la Sezione B: laurea triennale L-39 o equipollente, secondo DPR 328/2001 e bandi d’ateneo.

Fonti: Linee di indirizzo CNOAS (2022); bandi e pagine EDS degli atenei (es. Ca’ Foscari – sessioni 2025).

2) Qual è la differenza tra Esame di Stato per Albo A e per Albo B?

Albo A (Assistente sociale specialista): verifica competenze avanzate su progettazione, coordinamento e valutazione degli interventi.

Albo B (Assistente sociale): focalizzato su competenze operative, metodologiche e deontologiche per l’intervento professionale.

Fonti: Linee di indirizzo CNOAS.

3) Quali prove sono previste e come si strutturano?

Le prove (scritta/e, pratica e orale) sono definite dal DPR 328/2001 e dal bando della sede; ogni prova va superata con sufficienza per accedere alla successiva.

Fonti: UniTo – Tipologia prove.

4) Quali sono i criteri di valutazione della commissione?

Valutazione in cinquantesimi per prova (o come da bando della sede), idoneità con punteggi minimi stabiliti. La somma dei punteggi determina l’idoneità finale.

Fonti: Esempio criteri e soglie in avviso ufficiale UniFi 2025.

5) Quanto dura mediamente ciascuna prova?

Dipende dal bando della sede (in genere alcune ore per prove scritte/pratiche; l’orale ha durata variabile). Consultare la pagina EDS dell’ateneo scelto.

6) Posso portare materiali durante le prove?

Dipende dal bando/avvisi della tua sede. In molte sedi sono ammessi solo testi normativi non commentati; è vietato tutto ciò che fornisce interpretazioni o contenuti originali.

In genere AMMESSI (salvo diverse indicazioni di sede):

  • Raccolte di leggi e codici non commentati (stampe ufficiali, G.U., Raccolte normative senza note d’autore).
  • Stampati normativi con evidenziazioni/segni (sottolineature, evidenziatore) senza appunti manoscritti marginali.
  • Eventuali formati cartacei richiesti dal bando (es. copia delle norme fornite dalla commissione).

Di solito NON AMMESSI:

  • Manuali, compendi, commentari, guide pratiche, formulari con esempi svolti.
  • Appunti personali, schemi con contenuto originale, dispense didattiche.
  • Dispositivi elettronici (PC, tablet, smartphone, smartwatch, calcolatrici programmabili) e connessioni a internet/archivi digitali.
  • Materiale con note manoscritte che aggiungano contenuti (oltre a semplici segni grafici).

Consigli pratici prima dell’esame:

  • Verifica l’avviso prove della tua sede: alcuni atenei dettagliano esattamente cosa portare.
  • Prepara una raccolta normativa essenziale (Costituzione, L. 328/2000, L. 184/1983 e s.m.i., L. 241/1990, L. 104/1992, D.Lgs. 50/2016 per servizi, Codice privacy e GDPR, normativa su minori/famiglia/povertà/disabilità, deontologia CNOAS, ecc.).
  • Evita post-it con testi, limita le etichette/tab a semplici segnalibri privi di contenuto.
  • Tieniti pronto a consegnare i materiali alla verifica in aula se la commissione la prevede.

Le regole definitive sono quelle del bando/avvisi della tua sede. In caso di dubbio, contatta la segreteria EDS prima della prova.

7) Quante sessioni ci sono e quando si svolgono?

Di norma due sessioni/anno. Per il 2025: inizio 25 luglio (Sez. A) e 31 luglio (Sez. B); seconda sessione a novembre (date MUR/atenei).

Fonti: CNOAS – date 2025; es. Ca’ Foscari.

8) In quali università si può sostenere l’esame?

Presso gli atenei indicati nell’ordinanza MUR annuale (la domanda si presenta in una sola sede per sessione). Verifica lista sedi nel bando ministeriale e nei siti degli atenei.

9) Quali sono le sedi considerate più “facili” o “difficili”?

Non esiste una classifica ufficiale di sedi facili/difficili. Le differenze percepite dipendono da commissioni, tracce, numero candidati e organizzazione locale. Le Linee di indirizzo CNOAS puntano a criteri omogenei; gli atenei pubblicano gli esiti/elenco idonei per trasparenza.

Per valutare la sede, considera: disponibilità di tracce ed esiti passati, calendario, logistica, comunicazioni puntuali della segreteria. Vedi esempi di pubblicazioni esiti qui sotto.

Esempi fonti esiti/atti recenti: Unisalento – avvisi/esiti; UNICT – DR 1ª sessione 2024 (elenco idonei); Unisob – risultati finali II/2024.
Riferimenti normativi: CNOAS – Linee di indirizzo (2022).

10) Qual è la percentuale media di promossi e bocciati?

Non c’è un dato nazionale unico e ufficiale. Gli esiti sono pubblicati sede per sede (elenco idonei/decreti). Una rilevazione pubblicata da Welforum nel 2020 (campionaria, non ufficiale) indicava circa 69% idonei (Sezione A) e 61% (Sezione B). Tratta queste percentuali come indicative del livello di selettività, non come valore atteso per ogni sede/sessione.

Per un quadro realistico, consulta gli esiti della tua sede: molte università pubblicano elenchi/DR di approvazione atti (esempi linkati sotto).

Fonti: Welforum (2020) – dati campionari; esempi esiti Unisalento, UNICT 1ª/2024, Unisob II/2024.

11) Come scelgo la sede più adatta?

Valuta calendario, vicinanza, chiarezza dei bandi/avvisi, pubblicazione di prove/esiti passati, e coerenza delle tracce con il tuo percorso.

12) Quali sono gli errori più frequenti che portano alla bocciatura?

Errori di contenuto e normativa

  • Citare norme non aggiornate o confondere competenze Stato/Regioni/Comuni.
  • Ignorare principi cardine (centralità della persona, appropriatezza, integrazione sociosanitaria, evidence-informed practice).
  • Trattare la deontologia in modo generico o come “postilla”, senza applicarla al caso.

Errori di metodo e struttura

  • Elaborati senza scansione logica (analisi → obiettivi → ipotesi d’intervento → strumenti → valutazione → esiti attesi).
  • Descrivere servizi/attori senza relazioni operative (chi fa cosa, con quali responsabilità e tempi).
  • Mancanza di indicatori e criteri di valutazione dell’intervento.

Errori sul caso e sull’orale

  • Svolgere il caso come “tema libero”, senza aderenza alla traccia e ai vincoli (budget, tempi, mandato).
  • Non distinguere diagnosi sociale da valutazione multidimensionale; saltare la raccolta dati/consenso informato.
  • All’orale: risposte prolisse, poco sintetiche, senza raccordo normativo.

Errori di gestione tempo e forma

  • Non pianificare i tempi (bozza, stesura, revisione finale).
  • Scrittura poco leggibile: assenza di titoli, elenchi, evidenze che guidino la commissione.

Come evitarli (check rapido)

  • Usa una griglia fissa per casi e temi (analisi–obiettivi–strumenti–valutazione–rischi–etica).
  • Prepara una mappa normativa essenziale (Cost., L. 328/2000, L. 241/1990, privacy/GDPR, minori/famiglia, disabilità, povertà, violenza, immigrazione, deontologia).
  • Fai simulazioni cronometrate e chiedi una correzione esterna per tarare struttura e profondità.
13) Quanto conta il tirocinio/pratica nel superamento?

Moltissimo: esempi concreti e capacità di collegare normativa, metodi e valutazione di esito sono spesso discriminanti all’orale.

14) Meglio prepararsi da soli o con un corso strutturato?

Dipende dal tempo e dal livello di partenza. Un corso strutturato accelera la revisione, offre simulazioni e correzioni mirate, e riduce gli errori tipici.

15) Quanto tempo serve mediamente per una preparazione efficace?

Dalle 6 alle 10 settimane con studio costante (5–10 ore/sett.) per chi parte già allenato; più lungo se hai lacune su normativa/metodi.

16) Quali testi di riferimento sono consigliati?

Manuali aggiornati su metodi e tecniche del servizio sociale, normativa nazionale/regionale, deontologia; integra con linee guida e documenti CNOP/CNOAS, ISS, ecc. (in base alla traccia).

17) Ci sono differenze di difficoltà tra prima e seconda sessione?

Non formalmente; la difficoltà percepita dipende da tracce e commissione. Scegli la sessione che ti consente la migliore preparazione e calendario.

18) Posso far riconoscere l’esame sostenuto in un’altra sede?

No: l’abilitazione è nazionale, ma l’esame si sostiene in una sede per sessione. Una volta abilitato puoi iscriverti all’Albo (A o B) nella regione di interesse.

19) È possibile ripetere l’esame se risulto non idoneo?

Sì, nelle sessioni successive, rifacendo tutte le prove e versando i contributi previsti (vedi bandi di ateneo).

Fonte esemplificativa: Bando LUMSA 2024.

20) Quali strategie di studio funzionano meglio?

Piano a ritroso (backward planning)

  • Parti dalla data d’esame e pianifica all’indietro: blocchi per normativa, casi, simulazioni, ripassi.
  • Inserisci slot fissi di revisione settimanale e una simulazione completa ogni 7–10 giorni.

Metodo per elaborati e casi

  • Usa una struttura standard (analisi → obiettivi → ipotesi d’intervento → strumenti/alleanze → valutazione → rischi/etica).
  • Prepara template per diversi target (minori e famiglia, disabilità, povertà, violenza, immigrazione, dipendenze).
  • Allena la scrittura guidata: 10–12 paragrafi con titoletti, elenchi puntati dove serve, riferimenti normativi mirati.

Memoria e consolidamento

  • Active recall e spaced repetition su norme e definizioni (flashcard/Anki o tabelle cartacee).
  • Mappe normative “minimo vitale”: Cost., L. 328/2000, L. 241/1990, privacy/GDPR, L. 184/1983 e s.m.i., L. 104/1992, normativa povertà, violenza, immigrazione, deontologia CNOAS.

Simulazioni e feedback

  • Simulazioni cronometrate (2–3 a settimana nelle ultime 3–4 settimane).
  • Richiedi correzioni strutturate su contenuto, metodo, chiarezza e normativa (rubric con punteggio).
  • Se possibile, lavora in peer review (coppia/gruppo) per confrontare impostazioni diverse.

Orale e casi

  • Allenati a risposte brevi e scalabili (60–120 secondi) con rimando normativo e deontologico.
  • Costruisci un vocabolario professionale chiaro (mandato, presa in carico, valutazione multidimensionale, integrazione sociosanitaria, rete territoriale).

Supporto organizzato

  • Un percorso strutturato con simulazioni corrette, casi commentati e calendario guidato riduce errori tipici e tempi morti (es. format didattici come quelli utilizzati nei corsi Copernico Centro Studi).