FAQ – Esame di Stato Assistente Sociale (Albo A e Albo B)
1) Quali sono i requisiti per accedere all’Esame di Stato (Albo A e Albo B)?
Per la Sezione A: laurea magistrale LM-87 o equipollente. Per la Sezione B: laurea triennale L-39 o equipollente, secondo DPR 328/2001 e bandi d’ateneo.
Fonti: Linee di indirizzo CNOAS (2022); bandi e pagine EDS degli atenei (es. Ca’ Foscari – sessioni 2025).
2) Qual è la differenza tra Esame di Stato per Albo A e per Albo B?
Albo A (Assistente sociale specialista): verifica competenze avanzate su progettazione, coordinamento e valutazione degli interventi.
Albo B (Assistente sociale): focalizzato su competenze operative, metodologiche e deontologiche per l’intervento professionale.
Fonti: Linee di indirizzo CNOAS.
3) Quali prove sono previste e come si strutturano?
Le prove (scritta/e, pratica e orale) sono definite dal DPR 328/2001 e dal bando della sede; ogni prova va superata con sufficienza per accedere alla successiva.
Fonti: UniTo – Tipologia prove.
4) Quali sono i criteri di valutazione della commissione?
Valutazione in cinquantesimi per prova (o come da bando della sede), idoneità con punteggi minimi stabiliti. La somma dei punteggi determina l’idoneità finale.
Fonti: Esempio criteri e soglie in avviso ufficiale UniFi 2025.
5) Quanto dura mediamente ciascuna prova?
Dipende dal bando della sede (in genere alcune ore per prove scritte/pratiche; l’orale ha durata variabile). Consultare la pagina EDS dell’ateneo scelto.
6) Posso portare materiali durante le prove?
Dipende dal bando/avvisi della tua sede. In molte sedi sono ammessi solo testi normativi non commentati; è vietato tutto ciò che fornisce interpretazioni o contenuti originali.
In genere AMMESSI (salvo diverse indicazioni di sede):
- Raccolte di leggi e codici non commentati (stampe ufficiali, G.U., Raccolte normative senza note d’autore).
- Stampati normativi con evidenziazioni/segni (sottolineature, evidenziatore) senza appunti manoscritti marginali.
- Eventuali formati cartacei richiesti dal bando (es. copia delle norme fornite dalla commissione).
Di solito NON AMMESSI:
- Manuali, compendi, commentari, guide pratiche, formulari con esempi svolti.
- Appunti personali, schemi con contenuto originale, dispense didattiche.
- Dispositivi elettronici (PC, tablet, smartphone, smartwatch, calcolatrici programmabili) e connessioni a internet/archivi digitali.
- Materiale con note manoscritte che aggiungano contenuti (oltre a semplici segni grafici).
Consigli pratici prima dell’esame:
- Verifica l’avviso prove della tua sede: alcuni atenei dettagliano esattamente cosa portare.
- Prepara una raccolta normativa essenziale (Costituzione, L. 328/2000, L. 184/1983 e s.m.i., L. 241/1990, L. 104/1992, D.Lgs. 50/2016 per servizi, Codice privacy e GDPR, normativa su minori/famiglia/povertà/disabilità, deontologia CNOAS, ecc.).
- Evita post-it con testi, limita le etichette/tab a semplici segnalibri privi di contenuto.
- Tieniti pronto a consegnare i materiali alla verifica in aula se la commissione la prevede.
Le regole definitive sono quelle del bando/avvisi della tua sede. In caso di dubbio, contatta la segreteria EDS prima della prova.
7) Quante sessioni ci sono e quando si svolgono?
Di norma due sessioni/anno. Per il 2025: inizio 25 luglio (Sez. A) e 31 luglio (Sez. B); seconda sessione a novembre (date MUR/atenei).
Fonti: CNOAS – date 2025; es. Ca’ Foscari.
8) In quali università si può sostenere l’esame?
Presso gli atenei indicati nell’ordinanza MUR annuale (la domanda si presenta in una sola sede per sessione). Verifica lista sedi nel bando ministeriale e nei siti degli atenei.
9) Quali sono le sedi considerate più “facili” o “difficili”?
Non esiste una classifica ufficiale di sedi facili/difficili. Le differenze percepite dipendono da commissioni, tracce, numero candidati e organizzazione locale. Le Linee di indirizzo CNOAS puntano a criteri omogenei; gli atenei pubblicano gli esiti/elenco idonei per trasparenza.
Per valutare la sede, considera: disponibilità di tracce ed esiti passati, calendario, logistica, comunicazioni puntuali della segreteria. Vedi esempi di pubblicazioni esiti qui sotto.
Esempi fonti esiti/atti recenti: Unisalento – avvisi/esiti; UNICT – DR 1ª sessione 2024 (elenco idonei); Unisob – risultati finali II/2024.
Riferimenti normativi: CNOAS – Linee di indirizzo (2022).
10) Qual è la percentuale media di promossi e bocciati?
Non c’è un dato nazionale unico e ufficiale. Gli esiti sono pubblicati sede per sede (elenco idonei/decreti). Una rilevazione pubblicata da Welforum nel 2020 (campionaria, non ufficiale) indicava circa 69% idonei (Sezione A) e 61% (Sezione B). Tratta queste percentuali come indicative del livello di selettività, non come valore atteso per ogni sede/sessione.
Per un quadro realistico, consulta gli esiti della tua sede: molte università pubblicano elenchi/DR di approvazione atti (esempi linkati sotto).
Fonti: Welforum (2020) – dati campionari; esempi esiti Unisalento, UNICT 1ª/2024, Unisob II/2024.
11) Come scelgo la sede più adatta?
Valuta calendario, vicinanza, chiarezza dei bandi/avvisi, pubblicazione di prove/esiti passati, e coerenza delle tracce con il tuo percorso.
12) Quali sono gli errori più frequenti che portano alla bocciatura?
Errori di contenuto e normativa
- Citare norme non aggiornate o confondere competenze Stato/Regioni/Comuni.
- Ignorare principi cardine (centralità della persona, appropriatezza, integrazione sociosanitaria, evidence-informed practice).
- Trattare la deontologia in modo generico o come “postilla”, senza applicarla al caso.
Errori di metodo e struttura
- Elaborati senza scansione logica (analisi → obiettivi → ipotesi d’intervento → strumenti → valutazione → esiti attesi).
- Descrivere servizi/attori senza relazioni operative (chi fa cosa, con quali responsabilità e tempi).
- Mancanza di indicatori e criteri di valutazione dell’intervento.
Errori sul caso e sull’orale
- Svolgere il caso come “tema libero”, senza aderenza alla traccia e ai vincoli (budget, tempi, mandato).
- Non distinguere diagnosi sociale da valutazione multidimensionale; saltare la raccolta dati/consenso informato.
- All’orale: risposte prolisse, poco sintetiche, senza raccordo normativo.
Errori di gestione tempo e forma
- Non pianificare i tempi (bozza, stesura, revisione finale).
- Scrittura poco leggibile: assenza di titoli, elenchi, evidenze che guidino la commissione.
Come evitarli (check rapido)
- Usa una griglia fissa per casi e temi (analisi–obiettivi–strumenti–valutazione–rischi–etica).
- Prepara una mappa normativa essenziale (Cost., L. 328/2000, L. 241/1990, privacy/GDPR, minori/famiglia, disabilità, povertà, violenza, immigrazione, deontologia).
- Fai simulazioni cronometrate e chiedi una correzione esterna per tarare struttura e profondità.
13) Quanto conta il tirocinio/pratica nel superamento?
Moltissimo: esempi concreti e capacità di collegare normativa, metodi e valutazione di esito sono spesso discriminanti all’orale.
14) Meglio prepararsi da soli o con un corso strutturato?
Dipende dal tempo e dal livello di partenza. Un corso strutturato accelera la revisione, offre simulazioni e correzioni mirate, e riduce gli errori tipici.
15) Quanto tempo serve mediamente per una preparazione efficace?
Dalle 6 alle 10 settimane con studio costante (5–10 ore/sett.) per chi parte già allenato; più lungo se hai lacune su normativa/metodi.
16) Quali testi di riferimento sono consigliati?
Manuali aggiornati su metodi e tecniche del servizio sociale, normativa nazionale/regionale, deontologia; integra con linee guida e documenti CNOP/CNOAS, ISS, ecc. (in base alla traccia).
17) Ci sono differenze di difficoltà tra prima e seconda sessione?
Non formalmente; la difficoltà percepita dipende da tracce e commissione. Scegli la sessione che ti consente la migliore preparazione e calendario.
18) Posso far riconoscere l’esame sostenuto in un’altra sede?
No: l’abilitazione è nazionale, ma l’esame si sostiene in una sede per sessione. Una volta abilitato puoi iscriverti all’Albo (A o B) nella regione di interesse.
19) È possibile ripetere l’esame se risulto non idoneo?
Sì, nelle sessioni successive, rifacendo tutte le prove e versando i contributi previsti (vedi bandi di ateneo).
Fonte esemplificativa: Bando LUMSA 2024.
20) Quali strategie di studio funzionano meglio?
Piano a ritroso (backward planning)
- Parti dalla data d’esame e pianifica all’indietro: blocchi per normativa, casi, simulazioni, ripassi.
- Inserisci slot fissi di revisione settimanale e una simulazione completa ogni 7–10 giorni.
Metodo per elaborati e casi
- Usa una struttura standard (analisi → obiettivi → ipotesi d’intervento → strumenti/alleanze → valutazione → rischi/etica).
- Prepara template per diversi target (minori e famiglia, disabilità, povertà, violenza, immigrazione, dipendenze).
- Allena la scrittura guidata: 10–12 paragrafi con titoletti, elenchi puntati dove serve, riferimenti normativi mirati.
Memoria e consolidamento
- Active recall e spaced repetition su norme e definizioni (flashcard/Anki o tabelle cartacee).
- Mappe normative “minimo vitale”: Cost., L. 328/2000, L. 241/1990, privacy/GDPR, L. 184/1983 e s.m.i., L. 104/1992, normativa povertà, violenza, immigrazione, deontologia CNOAS.
Simulazioni e feedback
- Simulazioni cronometrate (2–3 a settimana nelle ultime 3–4 settimane).
- Richiedi correzioni strutturate su contenuto, metodo, chiarezza e normativa (rubric con punteggio).
- Se possibile, lavora in peer review (coppia/gruppo) per confrontare impostazioni diverse.
Orale e casi
- Allenati a risposte brevi e scalabili (60–120 secondi) con rimando normativo e deontologico.
- Costruisci un vocabolario professionale chiaro (mandato, presa in carico, valutazione multidimensionale, integrazione sociosanitaria, rete territoriale).
Supporto organizzato
- Un percorso strutturato con simulazioni corrette, casi commentati e calendario guidato riduce errori tipici e tempi morti (es. format didattici come quelli utilizzati nei corsi Copernico Centro Studi).