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Contrattazione Collettiva e Rinnovi CCNL: Le Novità di Settembre 2025 per Commercialisti e Praticanti

Contrattazione Collettiva e Rinnovi CCNL: Le Novità di Settembre 2025 per Commercialisti e Praticanti

Un Mese Decisivo per la Consulenza alle Imprese

Settembre 2025 rappresenta un momento cruciale per i commercialisti e praticanti che assistono le imprese nella gestione del personale. L’approvazione della legge delega sulla contrattazione collettiva e i numerosi rinnovi contrattuali introducono nuovi adempimenti, opportunità di consulenza e modifiche agli aspetti fiscali e contributivi che richiedono un aggiornamento immediato delle competenze professionali.

La Legge Delega: Impatti Fiscali e Amministrativi

Il 23 settembre 2025, l’approvazione definitiva del DDL n. 957, come riportato da Dottrina Lavoro, introduce modifiche significative che impatteranno direttamente sull’attività di consulenza fiscale e amministrativa. La nuova normativa sui “contratti collettivi nazionali di lavoro maggiormente applicati” genera implicazioni dirette per la corretta gestione degli adempimenti aziendali.

📊 Impatto per la Professione:
I commercialisti dovranno aggiornare le procedure di verifica della corretta applicazione contrattuale per evitare contenziosi fiscali e contributivi. L’obbligo di indicazione del codice CCNL comporta nuovi controlli nell’elaborazione delle buste paga e nella gestione delle dichiarazioni.

Nuovi Obblighi Amministrativi e Fiscali

Codificazione CCNL in Dichiarazioni e Adempimenti: La riforma introduce l’obbligo di indicare il codice del CCNL applicato nelle trasmissioni UNIEMENS, nelle comunicazioni obbligatorie e nelle buste paga. Per i commercialisti, questo significa implementare nuovi controlli nelle procedure di elaborazione paghe e nella predisposizione delle dichiarazioni contributive.

Responsabilità Professionale Ampliata: La corretta identificazione del contratto di lavoro maggiormente rappresentativo diventa un elemento cruciale per evitare sanzioni amministrative e contenziosi. I professionisti dovranno sviluppare competenze specifiche nella valutazione della rappresentatività contrattuale.

Impatti sui Controlli Fiscali: L’Agenzia delle Entrate e gli enti previdenziali disporranno di strumenti più efficaci per verificare la coerenza tra contratti applicati e trattamenti economici corrisposti, aumentando il rischio di accertamenti per le imprese non conformi.

Il Contrasto al Dumping Contrattuale: Opportunità di Consulenza

Il fenomeno del dumping contrattuale, evidenziato da FIPE Roma, rappresenta un’area di forte crescita per la consulenza commercialistica. Nel settore dei pubblici esercizi esistono oltre 40 contratti collettivi depositati presso il CNEL, creando una complessità normativa che richiede competenze specialistiche.

I commercialisti potranno offrire servizi di audit contrattuale alle imprese clienti, verificando la conformità dei contratti applicati e identificando potenziali rischi di non conformità che potrebbero generare sanzioni o contenziosi.

Rinnovi Contrattuali: Impatti su Costo del Lavoro e Fiscalità

Settore ICT: Nuove Figure e Implicazioni Fiscali

Il rinnovo del CCNL CED, analizzato da Ratio.it, introduce aumenti retributivi del 10% e nuove figure professionali (Data Protection Officer, AI Solution Architect, Blockchain Developer) che richiedono una riclassificazione ai fini contributivi e fiscali.

Per i commercialisti, questo settore presenta opportunità di consulenza specialistica nella gestione degli adempimenti per aziende tecnologiche, con particolare attenzione agli aspetti di welfare contrattuale e alla corretta applicazione delle agevolazioni fiscali per l’innovazione.

Metalmeccanici: Gestione degli Aumenti Scaglionati

Il rinnovo del CCNL Unionmeccanica-Confapi, documentato dalla FIM-CISL, prevede aumenti articolati in tre tranche che richiedono una gestione attenta del costo del lavoro:

  • Prima tranche: 27,90 euro dal 1° giugno 2025 – già riflessa nei bilanci
  • Seconda tranche: 22,10 euro dal 1° settembre 2025 – impatto Q4 2025
  • Terza tranche: 50,00 euro dal 1° giugno 2026 – previsione bilanci 2026

La clausola di adeguamento automatico all’inflazione rappresenta un elemento di particolare rilevanza per la pianificazione fiscale e la gestione del budget del personale delle PMI metalmeccaniche.

Terziario e Distribuzione: Il Contratto più Esteso d’Italia

Il CCNL Terziario, che interessa 2,8 milioni di lavoratori secondo Pluxee Italia, presenta un sistema di aumenti retributivi complesso che richiede particolare attenzione nella gestione amministrativa:

Aumenti Retributivi di Marzo 2025:

Livello Importo Lordo Impatto Contributivo Mensile
Quadro€ 52,08€ 17,19
1° Livello€ 46,92€ 15,48
2° Livello€ 40,58€ 13,39
3° Livello€ 34,69€ 11,45

Per i commercialisti che gestiscono aziende del settore commerciale, è fondamentale pianificare l’impatto di questi aumenti sui bilanci aziendali, considerando sia gli aspetti retributivi che quelli contributivi.

Settore Agricolo: Complessità Contrattuale e Agevolazioni

Il settore agricolo presenta una particolare complessità contrattuale, come evidenziato dall’Atlante dei Rinnovi FLAI-CGIL, che richiede competenze specifiche nella gestione delle agevolazioni contributive e fiscali:

CCNL Dirigenti dell’Agricoltura (Maggio 2025):

  • Aumento €265 biennio 2025-2026 (€165 da giugno 2025, €100 da gennaio 2026)
  • Contributo datoriale FIA €620 annui – deducibile ai fini IRES/IRPEF
  • Nuovi diritti (aspettativa oncologica) con implicazioni contributive

CCNL Florovivaismo (Settembre 2025):

  • Aumento salariale 4,7% su oltre 1 milione di lavoratori
  • Welfare potenziato: integrazione maternità 20%, deducibile per l’azienda
  • Classificazione di nuove figure professionali specializzate

Riforme Fiscali: Il Cuneo Fiscale 2025

La riforma del cuneo fiscale rappresenta una delle modifiche più significative per i commercialisti, come evidenziato da Ratio.it e Artigiani del Trentino. La nuova struttura abbandona il sistema del 6%/7% per introdurre un modello più articolato.

Nuovo Meccanismo di Calcolo

Sistema a Fasce di Reddito:

  • Fino a €20.000: Indennità esente con aliquote 7,1% (fino €8.500), 5,3% (€8.500-15.000), 4,8% (€15.000-20.000)
  • €20.000-40.000: Detrazione fiscale decrescente (€1.000 fissi fino €32.000, poi decrescente)

Implicazioni per il Calcolo delle Buste Paga:

I commercialisti dovranno aggiornare i software di elaborazione paghe per gestire il nuovo sistema di calcolo, più complesso del precedente ma potenzialmente più vantaggioso per i lavoratori. La corretta applicazione richiede particolare attenzione nelle aziende con personale a reddito variabile o part-time.

Decontribuzione per Lavoratrici Madri

Novità Significativa per la Consulenza: Dal 2025, decontribuzione parziale IVS per madri con reddito fino a €40.000, estesa fino ai 10 anni del figlio più piccolo (18 anni per madri con 3+ figli dal 2027). Questa misura richiede particolare attenzione nella gestione amministrativa e nella verifica dei requisiti di accesso.

Congedi Parentali Potenziati

L’indennità di congedo parentale sale all’80% per 3 mesi (anziché 2), con impatti significativi sulla gestione dei costi del personale e sulla pianificazione delle sostituzioni temporanee.

Opportunità per i Commercialisti

Nuovi Servizi di Consulenza

Audit Contrattuale e Compliance: La necessità di verificare la corretta applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi apre nuove opportunità di consulenza specialistica. I commercialisti possono offrire servizi di verifica e certificazione della conformità contrattuale.

Consulenza Strategica su Costo del Lavoro: L’introduzione di nuovi meccanismi fiscali e contributivi richiede competenze specifiche nella pianificazione del costo del lavoro, nell’ottimizzazione fiscale e nella gestione delle agevolazioni.

Supporto nella Digitalizzazione: L’obbligo di indicare i codici CCNL nei flussi telematici richiede l’aggiornamento dei sistemi informativi aziendali, creando opportunità di consulenza nell’implementazione di nuove procedure.

Formazione e Aggiornamento Continuo

I commercialisti dovranno sviluppare competenze specifiche in:

  • Diritto del lavoro applicato: Comprensione dei meccanismi di rappresentatività contrattuale
  • Fiscalità del lavoro evoluta: Gestione del nuovo cuneo fiscale e delle agevolazioni
  • Procedure amministrative: Implementazione dei nuovi obblighi informativi
  • Software specialistici: Aggiornamento degli strumenti di calcolo e gestione

Le Sfide della Transizione

Adeguamento dei Sistemi Informativi

La transizione richiederà investimenti significativi nell’aggiornamento dei software gestionali e delle procedure amministrative. I commercialisti dovranno verificare che i sistemi utilizzati dai clienti siano compatibili con i nuovi obblighi di codificazione CCNL.

Gestione del Periodo Transitorio

Con decreti attuativi previsti entro marzo 2026 e piena operatività entro fine 2026, i commercialisti dovranno gestire un periodo di transizione complesso, caratterizzato da:

  • Doppia gestione: Mantenimento delle procedure attuali fino all’entrata in vigore delle nuove norme
  • Formazione accelerata: Aggiornamento rapido su nuove disposizioni e procedure
  • Comunicazione clienti: Informazione tempestiva sugli impatti e sui nuovi adempimenti

Responsabilità Professionale Ampliata

L’aumento della complessità normativa comporta un incremento del rischio professionale. I commercialisti dovranno prestare particolare attenzione a:

  • Verifica contrattuale: Controllo della corretta applicazione dei CCNL rappresentativi
  • Calcoli retributivi: Applicazione corretta del nuovo cuneo fiscale
  • Adempimenti telematici: Corretta indicazione dei codici nelle comunicazioni
  • Conservazione documentale: Archiviazione della documentazione probatoria

Prospettive Future per la Professione

La contrattazione collettiva sta evolvendo verso un sistema più strutturato e trasparente che richiederà competenze multidisciplinari sempre più avanzate. Il secondo Report CISL evidenzia come il consolidamento del sistema contrattuale aprirà nuove opportunità per i professionisti.

Digitalizzazione e Automazione

Integrazione Tecnologica Avanzata: Il futuro vedrà lo sviluppo di piattaforme integrate che combineranno gestione contrattuale, calcolo fiscale e adempimenti amministrativi. I commercialisti dovranno padroneggiare strumenti sempre più sofisticati per l’analisi e la gestione del costo del lavoro.

Intelligenza Artificiale nella Consulenza: L’IA supporterà l’analisi comparativa dei contratti, l’ottimizzazione fiscale automatizzata e la verifica di compliance in tempo reale, liberando tempo per consulenza strategica ad alto valore aggiunto.

Specializzazione Settoriale

L’aumento della complessità contrattuale favorirà la specializzazione per settori:

  • Tecnologico/ICT: Gestione di figure professionali innovative e welfare digitale
  • Manifatturiero: Ottimizzazione del costo del lavoro in contesti industriali complessi
  • Commerciale/Terziario: Gestione di contratti estesi con forte impatto sui bilanci
  • Agricolo: Combinazione di specificità contrattuali e agevolazioni settoriali

Consulenza Strategica Integrata

Evoluzione del Ruolo Professionale: I commercialisti diventeranno consulenti strategici del capitale umano, integrando competenze fiscali, contrattuali e organizzative per supportare le imprese nelle decisioni strategiche sul personale.

Servizi di Valore Aggiunto:

  • Pianificazione fiscale del personale: Ottimizzazione di retribuzioni, benefit e welfare
  • Due diligence contrattuale: Verifica della compliance in operazioni straordinarie
  • Consulenza organizzativa: Supporto nella ristrutturazione del costo del lavoro
  • Risk management: Identificazione e mitigazione dei rischi giuslavoristici

Formazione Continua e Networking

La professione richiederà un aggiornamento costante attraverso:

  • Corsi specialistici: Diritto del lavoro, fiscalità avanzata, digitalizzazione
  • Certificazioni professionali: Competenze specifiche riconosciute dagli ordini
  • Network intersettoriali: Collaborazione con consulenti del lavoro, avvocati, HR specialist
  • Aggiornamento tecnologico: Padronanza di software e piattaforme innovative

Sostenibilità e Responsabilità Sociale

Il futuro della consulenza commercialistica integrerà sempre più criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nella gestione del personale:

  • Reporting sostenibilità: Indicatori sociali legati al personale nei bilanci di sostenibilità
  • Welfare green: Benefit aziendali orientati alla sostenibilità ambientale
  • Diversity & inclusion: Consulenza su politiche inclusive e parità di genere
  • Well-being aziendale: Ottimizzazione fiscale di programmi di benessere

Scenario 2030: La Professione Evoluta

Entro il 2030, i commercialisti che si occupano di gestione del personale potrebbero operare in un contesto caratterizzato da:

Automazione Avanzata: Calcoli retributivi e contributivi completamente automatizzati, con focus professionale su analisi strategiche e consulenza personalizzata.

Integrazione Normativa: Sistema contrattuale semplificato e digitalizzato, con riduzione drastica della burocrazia amministrativa.

Consulenza Predittiva: Utilizzo di big data e analytics per prevedere l’impatto di decisioni sul personale su bilanci e flussi di cassa.

Collaborazione Intersettoriale: Team multidisciplinari che integrano competenze commercialistiche, giuslavoristiche e organizzative per consulenze complete.

Come sottolineato dai trend di evoluzione professionale, il successo futuro dipenderà dalla capacità di anticipare i cambiamenti, investire nella formazione specialistica e sviluppare una visione strategica della gestione del capitale umano. I commercialisti che sapranno cogliere queste opportunità potranno posizionarsi come partner strategici delle imprese nella gestione di una delle componenti più complesse e rilevanti del business moderno.

📚 Fonti e Bibliografia

Principali Fonti Consultate (Link Cliccabili):

Fonti Normative e Istituzionali:

Aspetti Fiscali e Contributivi:

Analisi CCNL e Rinnovi Contrattuali:

Dumping Contrattuale e Rappresentatività:

Prospettive Future:

🔗 Nota: Tutte le fonti sono cliccabili e si apriranno in una nuova finestra per permettere una facile consultazione.
📅 Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2025, ore 12:30 CEST

LAVORO AGILE – come cambia la normativa

Smart Working 2025: guida completa per i consulenti del lavoro

Lo smart working, o lavoro agile, è ormai una modalità consolidata di organizzazione del lavoro in Italia. Nato con la Legge 81/2017, ha conosciuto una forte accelerazione durante la pandemia da Covid-19, quando è stato applicato in forma semplificata ed emergenziale. Negli anni successivi si è trasformato da misura temporanea a strumento strutturale di flessibilità organizzativa, integrando aspetti giuridici, contrattuali, tecnologici e di benessere lavorativo.

L’introduzione dello smart working ha ridefinito profondamente le dinamiche del lavoro subordinato: la prestazione non è più legata a un luogo fisso o a un orario rigido, ma si caratterizza per autonomia e responsabilizzazione del lavoratore. Questo ha posto nuove sfide sia per i datori di lavoro, chiamati a garantire sicurezza, produttività e inclusione, sia per i professionisti che si occupano di diritto del lavoro e relazioni industriali.

A otto anni dall’approvazione della legge, e dopo una fase di sperimentazione massiva, il 2025 rappresenta un anno di svolta. Le semplificazioni straordinarie sono cessate, e il legislatore ha riportato la disciplina nell’alveo ordinario, rafforzando alcuni obblighi e introducendo nuovi adempimenti. Lo smart working è oggi un istituto maturo, che richiede un approccio tecnico e una gestione documentale accurata.

Non si tratta più solo di una misura di conciliazione vita-lavoro. Lo smart working è anche strumento di inclusione sociale, di innovazione organizzativa e di efficienza. La sua diffusione ha modificato le metriche della produttività, orientandole ai risultati e non alla presenza fisica, e ha imposto di ripensare la cultura manageriale in senso fiduciario.

Restano tuttavia questioni aperte e aree di incertezza: i rimborsi spese, la gestione dei lavoratori che operano dall’estero, i limiti al potere di controllo datoriale, il rischio di isolamento e stress. La giurisprudenza e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione, e il consulente del lavoro deve aggiornarsi costantemente per garantire alle imprese un supporto tecnico solido e rispettoso della normativa.

Questa guida propone un’analisi completa della disciplina aggiornata al 2025: definizione e fonti normative, accordo individuale, obblighi di comunicazione, priorità di accesso, salute e sicurezza, lavoro dall’estero, differenze con il telelavoro, criticità ancora aperte e prospettive future.

Novità 2025

Il 2025 ha introdotto importanti aggiornamenti che incidono in modo significativo sulla gestione del lavoro agile:

  • Comunicazione obbligatoria entro 5 giorni: la Circolare MLPS n. 6/2025 ha precisato che conta la data effettiva di inizio o cessazione, non la data di sottoscrizione dell’accordo.
  • Estensione delle priorità: la Legge di Bilancio 2025 ha ampliato le categorie che godono di accesso prioritario, includendo ulteriori tipologie di lavoratori fragili.
  • Tutela del benessere psicologico: la Legge 42/2025 e la Circolare n. 12/2025 hanno introdotto linee guida contro isolamento e stress da iperconnessione.
  • Lavoro dall’estero: nuove indicazioni dell’Agenzia delle Entrate richiamano la soglia dei 183 giorni come criterio per la residenza fiscale e invitano a regolamentare le conseguenze fiscali e previdenziali negli accordi.
  • Sanzioni più rigorose: è stato rafforzato il sistema sanzionatorio per le omissioni nelle comunicazioni, con effetti più incisivi in caso di reiterazione.

Queste novità confermano il passaggio a una disciplina ordinaria e strutturata, dove precisione documentale e aggiornamento continuo diventano condizioni essenziali.

1) Definizione e fonti normative

La cornice normativa è delineata dalla L. 81/2017, artt. 18–23, integrata da successivi decreti e circolari. Lo smart working è definito come una modalità di esecuzione del lavoro subordinato caratterizzata da flessibilità e autonomia, stabilita mediante accordo tra datore e lavoratore. A differenza del telelavoro, non richiede una postazione fissa.

2) L’accordo individuale

L’accordo individuale scritto è obbligatorio e deve contenere:

  • Durata e modalità di recesso;
  • Orari e diritto alla disconnessione;
  • Luoghi consentiti;
  • Uso di strumenti tecnologici e modalità di controllo (art. 4 Statuto dei Lavoratori);
  • Tutela della salute e sicurezza (art. 2087 c.c.);
  • Misure per privacy e protezione dei dati.

L’accordo va conservato per almeno cinque anni ed è documento fondamentale in caso di verifica ispettiva o contenzioso.

3) Comunicazioni obbligatorie

Dal 2025, i datori di lavoro devono comunicare al Ministero l’attivazione, modifica o cessazione dello smart working entro 5 giorni dalla data effettiva. La comunicazione avviene esclusivamente online tramite il portale servizi.lavoro.gov.it.

Le sanzioni per omissioni o ritardi vanno da 100 a 500 € per lavoratore. L’obbligo riguarda sia singoli accordi sia invii massivi.

4) Priorità di accesso

L’art. 18 L. 81/2017, integrato dal DL 105/2022 e dalla Legge di Bilancio 2025, riconosce priorità a:

  • Genitori con figli minori di 14 anni;
  • Lavoratori disabili;
  • Caregiver familiari;
  • Lavoratori fragili con patologie certificate.

In caso di diniego, il datore di lavoro deve motivare per iscritto la decisione.

5) Salute e sicurezza

L’art. 2087 c.c. obbliga il datore ad adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica e psicologica del dipendente. Lo smart working non fa eccezione: occorre garantire formazione, informative sui rischi, pause e diritto alla disconnessione. Le ultime disposizioni (L. 42/2025 e Circ. 12/2025) pongono attenzione anche al rischio di isolamento e di stress digitale.

6) Lavoro dall’estero

Lo smart working svolto da altri Paesi solleva questioni fiscali e previdenziali. Il superamento di 183 giorni all’estero comporta potenziali effetti sulla residenza fiscale. Devono essere valutate convenzioni contro le doppie imposizioni e accordi bilaterali previdenziali. È opportuno inserire negli accordi individuali clausole specifiche che disciplinino periodi di lavoro oltre confine.

7) Differenze con il telelavoro

Il telelavoro, regolato dall’accordo interconfederale 2004, richiede postazione fissa e vincoli rigidi. Lo smart working è flessibile, alterna presenza e remoto, e valorizza la prestazione per obiettivi. Confondere i due istituti può generare errori in materia di spese, sicurezza e diritti sindacali.

8) Questioni aperte

  • Rimborsi spese per energia, connessione e attrezzature;
  • Limiti all’applicazione unilaterale dello smart working da parte del datore;
  • Controlli a distanza tramite software e rispetto del GDPR;
  • Differenze applicative tra settore pubblico e privato.

9) Prospettive

Lo smart working è un laboratorio di innovazione giuridica e organizzativa. Nei prossimi anni si assisterà a un consolidamento delle prassi aziendali e a un affinamento giurisprudenziale su rimborsi, lavoro dall’estero e benessere organizzativo. Per i consulenti del lavoro, sarà fondamentale mantenere un aggiornamento costante e tradurre le regole in procedure operative.

Conclusioni

Lo smart working nel 2025 non è più un esperimento: è una modalità ordinaria che incrocia diritto, tecnologia e organizzazione. La sua gestione richiede conoscenza delle fonti, cura documentale e attenzione a salute, benessere e inclusione. Le novità normative e la prassi ministeriale hanno reso l’istituto più stabile, ma anche più complesso.

Fonti principali